Ludwig van Beethoven

 

Ludwig van Beethoven fu battezzato il 17 dicembre 1770 a Bonn. La sua famiglia era originaria del Brabante, in Belgio. Suo padre era musicista, alla Corte di Bonn, con una spiccata inclinazione per il bere. Sua madre è sempre stata descritta come una donna dolce, modesta e premurosa. Beethoven diceva di lei che era " la sua migliore amica". La famiglia Beethoven ebbe sette bambini, ma solo tre ragazzi sopravvivranno; Ludwig sarà il maggiore dei fratelli.

Molto presto, Ludwig si interessò alla musica, e suo padre Jhoann lo istruì ai fondamenti della sublime arte giorno e notte, quando ritornava a casa, dopo le ripetizioni o la taverna. Che il bambino manifestasse il dono della musica non lasciava nessun dubbio, e suo padre Johann pensò di farne un bambino prodigio, come fosse un novello Mozart.

Il 26 marzo 1778, all'età di 8 anni, Beethoven si presentò per la sua prima esibizione pubblica conosciuta, a Colonia. Per la circostanza suo padre dicharò che il giovanetto non aveva che sei anni . A causa di ciò, lo stesso Beethoven pensò sempre di avere due anni in meno della sua effettiva età; difatti, molti anni più tardi, quando riceverà a Vienna una copia del suo atto di battesimo, pensò che si trattasse dell' atto di battesimo di suo fratello Ludwig Maria, nato due anni prima di lui e deceduto in tenera età.

 

Ma le capacità pedagogiche e musicali del padre erano limitate. Ben presto Ludwig apprenderà la musica, in modo particolare organo e composizione, grazie a musicisti famosi come Gottlob Neefe. Quest' ultimo, particolarmente, si renderà conto delle capacità straordinarie di Beethoven. Facendogli conoscere, inoltre, grandi filosofi, antichi e moderni, Neefe introdurrà il giovane Beethoven allo spirito illuministico moderno.

 

Solamente nel 1782, a dodici anni, Beethoven pubblicò la sua prima opera: le 9 variazioni, in do minore per piano, su una marcia di Ernst Christoph Dressler (WoO 63). L' anno seguente, nel 1783 Neefe scrisse, nella " Rivista della musica" a proposito del suo alunno: " Se continua così, sarà sicuramente un nuovo Mozart ". Nel giugno 1784, grazie alle raccomandazioni di Neefe, Ludwig è chiamato in qualità di organista, alla corte di Maximilian Franz, principe elettore di Colonia. Il compositore ha allora 14 anni. Questo posizione gli permette di frequentare membri dell' aristocrazia Bonnense ed amici del padre. Incontra allora persone con cui avrà relazioni per tutta la durata della sua vita: il famiglia Ries, la famiglia von Breuning e l'affascinante Éléonore, Karl Amenda, il violinista Franz Gerhard Wegeler, amico medico che andrà anche a Vienna. Nella propria famiglia, poco a poco, Ludwig sostituisce suo padre. Finanziariamente, innanzitutto, perché Johann, spesso ubriaco, è sempre meno capace di assumere il suo posto al focolare e la sua funzione di musicista di Corte. Il giovane Beethoven si sentirà responsabile dei suoi due fratelli, ed egli assumerà questa responsabilità tutta la sua vita, talvolta fino all' eccesso. Cosciente egli anch' egli della predisposizione alla musica di Beethoven, Principe Maximilian Franz lo manda a Vienna a sue spese, nel 1787, per incontrare Mozart e rifinire la sua educazione musicale. Vienna in quel tempo è la città faro della cultura musicale.Per quanto riguarda l' incontro tra Mozart e Beethoven, esistono solamente dei testi di veridicità incerta. Mozart avrebbe detto " non dimenticate questo nome, ne sentirete parlare ". Ma una lettera richiamò Beethoven a Bonn: sua madre è morente. L'unica persona della sua famiglia con la quale era riuscito a creare dei legami affettuosi si spegne il 17 luglio 1787. Cinque anni più tardi, nel 1792, Beethoven riparte per Vienna, beneficiando di una rendita, assicurata dal Principe Elettore che sarebbe dovuta durare per due anni per rifinire la sua erudizione musicale. Non rivedrà mai più la sua città natale. Il suo amico Waldstein gli scrive queste parole: " ..ricevete delle mani di Haydn lo spirito di Mozart "...

 

A Vienna, il giovane musicista prende delle lezioni con Haydn, poi con Albrechtsberger e Salieri. Stupisce e seduce Vienna per la sua virtuosità e le sue improvvisazioni al pianoforte. Nel 1794, Beethoven compone la sua opus 1, i tre tri per Pianoforte, violino e violocello. L' anno seguente, Beethoven organizza la sua prima rappresentazione pubblica a Vienna (un' " Accademia ") durante la quale dirige le sue stesse opere. Seguirà un tour: Praga, Dresda, Lipsia e Berlino prima di partire per un concerto a Budapest.

 

Gli incontri che Beethoven ha a Vienna sono numerosi. Tutti gli esponenti della vita musicale e dell'aristocrazia ammirano il giovane compositore. Questi melomani saranno i più grandi mecenati e sostenitori di Beethoven. Il "Gran Mogol" , come lo definirà Haydn, si arrabbierà regolarmente con gli uni e gli altri, salvo fare poi autocritica e porgere le scuse a tutti. Il suo talento e la sua bontà d' animo scuseranno il suo comportamento eccessivo ed impulsivo. Nel 1800, Beethoven organizza un nuovo concerto a Vienna che comprende, in particolar modo, l'esecuzione della sua prima sinfonia. Sebbene oggi consideriamo l' opus 21 classica, nella sua concezione e vicina alle sinfonie di Mozart e di Haydn, all'epoca molti ascoltatori trovarono questa composizione strana, ostentata ed eccessiva. Il genio di Beethoven che non è ancora pienamente espresso, tuttavia i bagliori del genio futuro spaventano ed inorridiscono i critici del tempo.

 

Solo nel 1801 Beethoven confessa ai suoi amici di Bonn il timore di diventare sordo. A Heiligenstadt, nel 1802, redige un testo celebre dove spiega la sua ribellione al dramma che vive: lui, un musicista, sta per diventare sordo! Ecco una fatalità alla quale non si augura di sopravvivere. Ma la musica lo richiama al lavoro. Ed egli scrive che dovrà esplorare, scoprire ed tramandare molti altri campi musicali. Beethoven non si suiciderà, farà conoscere poco a poco il suo handicap crescente, ed si getterà nella composizione di opere grandiose: dalle eccezionali sonate per pianoforte (in particolar modo la Tempesta e la Caccia, opus 31), la seconda e la terza sinfonia -Eroica e molte altre opere ancora.

 

Beethoven scrive la terza sinfonia in omaggio di un grande uomo, Bonaparte. Quest' uomo è considerato allora come il liberatore dei popoli, generato della Rivoluzione francese portatrice di speranza. Quando il Primo Console si dichiarerà Imperatore, Beethoven cancellerà rabbiosamente il nome di Bonaparte dalla dedica di questa sinfonia. La prima interpretazione pubblica della sinfonia Eroica si terrà il 7 aprile 1805, a Vienna.

 

Beethoven ha peraltro finito in questo fecondo periodo la sua unica opera lirica, Leonore. La correggerà e scriverà per essa 4 ouvertures differenti. Il nome dell'opera diventerà allora Fidelio, contro la volontà del compositore. Il 20 novembre 1805 si svolgerà la prima… davanti ad un pubblico diradato di ufficiali Francesi, poiché Napoleone, alla testa del suo esercito, è entrato in Vienna per la prima volta. Tutto ciò si ripeterà nel 1809.

 

Negli anni seguenti, l'attività creatrice del compositore è intensa. Compone parecchie sinfonie, fra cui la Pastorale, l'ouverture Coriolano, la famosa bagatella "Per Elisa WoO 59. Ha alcuni allievi, ed anche delle allieve, che troveranno affascinante il rude maestro. Diventa inoltre suo allievo l' arciduca Rodolfo, fratello dell'imperatore, il quale diverrà ben presto anche suo amico e ben presto uno dei suoi protettori. Nel 1809, Beethoven pensa a lasciare Vienna, seguendo l' invito di Girolamo Bonaparte. La sua amica di sempre, il Contessa Anna Marie Erdödy, lo trattiene, con l'aiuto dei suoi più fedeli ammiratori: l'arciduca Rodolfo, il principe Lobkowitz ed il principe Kinsky. Questi ultimi si impegnano a versare a Beethoven una rendita annua di 4 000 fiorini, permettendogli di vivere senza alcuna costrizione finanziaria. L'unica condizione è che il compositore dovrà non lasciare Vienna. Beethoven accetta. Questa rendita farà di lui il primo compositore indipendente. Prima di questo contratto musicisti e compositori erano dei servitori in seno ad una casa di un ricco aristocratico, sia che si chiamassero Bach, Mozart od Haydn. Domestici senza nessun diritto più degli altri, ma con il dovere di comporre e di rappresentare musica. Nasce così una nuova era per la musica: il compositore è libero di scrivere quando vuole, ciò che vuole, su ordinazione oppure seguendo la propria ispirazione.

 

Nel 1812, Beethoven segue delle cure termali Teplitz, e redige una ardente lettera all' " Immortale Amata ". Questa lettera, che fu ritrovata in un cassetto segreto, dopo la morte del musicista, assieme al testamento di Heiligenstadt, non ha tuttora finito di suscitare dibattiti, ricerche e supposizioni dei biografi del musicista. A turno, quasi tutte le sue amiche ed allieve sono state proposte come destinatarie di questa lettera, ma, a meno che non si trovi un nuovo documento, così come talvolta succede talvolta nelle aste o una collezione privata, è molto probabile che l' amore di Beethoven rimanga un giusto segeto per sempre.

 

Alla fine del luglio 1812, Beethoven incontrerà Goethe, per iniziativa di Bettina Brentano. I due grandi uomini si ammirano ma non si comprendono. Il compositore trova il poeta - consigliare troppo servile, e questo ultimo disse che Beethoven è " persona completamente indomabile ". Beethoven ammira Goethe, e metterà in musica parecchie sue poesie. Beethoven penserà sempre con rammarico di non essersi compreso con Goethe. Purtroppo, uno dei suoi protettori, il principe Lobkowitz, ebbe in quel periodo gravi difficoltà finanziarie, il Principe Kinski morì a causa di una caduta di cavallo ed i discendenti tentarono di disfarsi dell'obbligo finanziario contratto a favore di Beethoven. Sarà l'inizio di parecchi processi che il compositore intraprenderà, per salvaguardare la sua indipendenza finanziaria. Inventore geniale, probabile inventore del metronomo, Maelzel aveva incontrato già Beethoven e creato diversi apparecchi acustici per Beethoven, per aiutarlo nel suo udito sempre più debole: dai cornetti acustici, ad un sistema di ascolto collegato al pianoforte, ecc. Nel 1813, Beethoven compone ' La vittoria di Wellington', opera realizzata per un strumento meccanico di Maelzel detto " panharmonica " (o " panharmonicon "). Ma è soprattutto l' invenzione del metronomo che farà evolvere la musica, e Beethoven, che ne ha subito afferrato l' importanza, annoterà scrupolosamente il tempo metronomico sulle sue partiture affinché le sue opere siano interpretate secondo i suoi precisi desideri.

 

L'Accademia del 1814 raggrupperà La Vittoria di Wellington, così come la settima e l' ottava sinfonia. Il 1814 sarà anche l' anno della riscrittura di Leonora in Fidelio, la sola opera lirica di Beethoven. Questa opera, così rivista, otterrà infine il successo del pubblico. Il Congresso di Vienna che, che si tenne in quella città lo stesso anno, sarà il momento di massima gloria e di riconoscimenti per Beethoven. Mentre Re ed Imperatori discutono i destini dell' Europa, il compositore sarà invitato a suonare più volte davanti agli uomini più potenti del tempo, e di questo ne sarà fiero per tutta la vita.

 

Il 15 novembre 1815, morì Kaspar Karl, il fratello di Beethoven. Lasciò una moglie che il compositore soprannominerà ' La regina della notte' , parafrasando Il Flauto magico di Mozart, a causa della scarsa dirittura morale della vedova, così come un figlio, Karl, di solo 9 anni. La vita di Beethoven cambiò radicalmente, dal momento che suo fratello aveva scritto sul suo testamento "che la tutela di suo figlio fosse esercitata congiuntamente da sua moglie e da Ludwig, suo fratello". Quest' ultimo prenderà molto sul serio il suo ruolo, ma il celibe di 45 anni, sordo ed ammalato, troverà problemi insormantabili a capire il bene del bambino prima e del giovane poi. Questo triste periodo condizionerà gli anni seguenti della vita del compositore, sempre alle prese con problemi giudiziari per la tutela del minore. Nel 1816, Carl Czerny (futuro maestro di Franz Liszt), allievo di Beethoven, diventerà il professore di musica di Karl, ma senza incontrare alcun successo. In questo periodo il compositore finisce il ciclo di lieder " All'amata lontana opus 98 " ed abbozza il primo tema per la nona sinfonia.
Due anni più tardi, l'arciduca Rodolphe diviene cardinale e Beethoven comincia la composizione della MissaSolemnis opus 123. L' opera non sarà pronta per la cerimonia cui era stata destinata, ma l' occasione donò all' umanità il capolavoro che conosciamo. Gioachino Rossini si recò a Vienna nel 1822, in un trionfale tour, ed incontrerà Beethoven. La barriera, imposta dalla lingua e la sordità di Beethoven, permetteranno solamente una breve visita. Il compositore viennese apprezzava molto poco l'opera italiana, che considerava frivola.

 

La nona sinfonia sarà praticamente terminata nel 1823, lo stesso anno della Missa solemnis. Liszt, cheaveva allora 11 anni, incontrerà Beethoven. Forse il sommo maestro assisterà al concerto del giovinetto del 13 aprile. Egli si congratulerà calorosamente col piccolo virtuoso che, degli anni più tardi, trascriverà interamente sinfonie e lieder di Beethoven per piano.

 

Il 7 maggio 1824 sarà la data della prima interpretazione della nona sinfonia e, malgrado le difficoltà di esecuzione e soprattutto delle parti cantate, sarà un successo. Purtroppo senza ricadute finanziarie. Le questi problemi finanziari continueranno a tormentare il compositore fino agli ultimi giorni della sua vita, sebbene, dopo la sua morte, verranno trovati alcuni titoli di credito, che Ludwig aveva custodito per il nipote. La grande stagione compositiva continuò ancora con i grandi ultimi quartetti per archi, Opus 127, 130,131,132,133,135. Opere difficili per i contemporanei, ed ancora pregne di lati oscuri. Tuttavia la vena del maestro sembra inesauribile; anche una ipotetica decima sinfonia viene pensata ed abbozzata. Nel 1827, ritornando a Vienna su di un carro scoperto, dopo che aveva avuto una ennesima lite con suo fratello, Beethoven prese una terribile infreddatura. La malattia complicherà la sua situazione di salute, già molto precaria. Si spegnerà circondato dei suoi più cari amici, il 26 marzo 1827, nel bel mezzo di un furioso temporale.

La cerimonia funebre si svolse alla chiesa della Santa Trinità. Si stima che tra 10 000 a 30 000 persone si riunirono per accompagnare Ludwig van Beethoven alla sua ultima casa. Franz Schubert, timido ammiratore del grande compositore, e che non ebbe mai il coraggio di avvicinarlo, sarà uno dei portatori delle fiaccole funebri, assieme a numerosi altri musicisti. Schubert morì l' anno seguente e sarà seppellito vicino a Beethoven.

Heinrich Anschütz, attore lesse l'orazione funebre, scritta da Franz Grillparzer, grande letterato, davanti alle porte del cimitero di Währing (oggi, Schubert Park).