Giacomo Puccini

 

Nacque a Lucca nel 1858 da una famiglia di musicisti da cinque generazioni.

Fin da piccolo dimostrò di possedere un grande talento musicale, anche se non dimostrò di essere propriamente un ragazzo prodigio (al pari di un Mozart, ad esempio). Indolente e poco incline allo studio, forse perchè gli venive tutto fin troppo facile, i professori lamentavano la sua pigrizia. Riuscì comunque ad avere una borsa di studio per il Conservatorio di Milano; la madre, desiderosa di continuare le tradizioni familiari, lo fece studiare presso l'istituto musicale di Lucca.

Il noto esperto di opere pucciniane Mosco Carner scrive che l'ascolto dell'Aida di Verdi a Pisa, dove il giovane Puccini si era recato l'11 marzo 1876 a piedi da Lucca "consumando un paio di scarpe" fu per il medesimo "l'aprirsi di una finestra sul mondo della musica".

All'età di diciotto anni il giovane musicista presentò la cantata "Juno" in un concorso lucchese; non vinse il premio ma ottenne l'esecuzione del lavoro, che gli stimolò la propria ambizione. Sotto l'influenza dell'Aida di Verdi, rivolse il suo interesse alle tradizioni operistiche italiane. Con l'aiuto finanziario dei familiari e grazie ad una borsa di studio della Regina Margherita, si iscrisse al Conservatorio di Milano, dove dal 1880 al 1883 studiò con Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli.


Quest'ultimo presentò il giovane compositore allo scrittore Ferdinando Fontana il quale si occupò di scrivere il libretto per la prima opera di Puccini: "Le Villi". Presentata ad un concorso, l'opera, al pari di Juno, non riuscì a vincere il premio, ma si guadagnò il favore del pubblico quando venne rappresentata a Milano nel 1884.


Questo successo indusse l'editore Ricordi a commissionargli una nuova opera, che il compositore scrisse cinque anni dopo chiamandola: l'"Edgar"; non ebbe però un particolare successo.


Fu con "Manon Lescaut" del 1893 e la "Bohéme" del 1896, la terza e la quarta opera di Puccini, entrambe rappresentate per la prima volta a Torino, che trovò la fama e la fortuna. Le due opere successive, "Tosca" del 1900 e "Madama Butterfly" del 1904, furono accolte con minore entusiasmo alla prima esecuzione. I critici che avevano condannato la Tosca vennero però in seguito smentiti dal pubblico, e dopo la revisione nelle settimane successive alla prima alla Scala, anche Madama Butterfly ottenne un grande successo.


Puccini si sposò nel 1904 con Elvira Gemignani, che era fuggita da Lucca e dalla sua famiglia per stare con lui; fu, invero, una scelta infelice. Elvira lo ossessionava con le sue scenate di gelosia e condusse anche al suicidio una giovinetta, tale Doria Manfredi, che era venuta a fare la cameriera in casa di Puccini a Torre del Lago. A quanto riportano i più accreditati studi storico-musicologici, sembra che la moglie di Puccini la esasperò a tal punto, accusandola di intendersela col marito, che la poveretta si tolse la vita. Tutte queste vicende, com'è facile intuire, tolsero la necessaria serenità al maestro che visse momenti assai tristi e di grave depressione.


La sua fama comunque era ben salda ormai nell'empireo dei compositori acclamati in tutto il mondo. Con le opere sopra citate, indimenticabili per qualità melodica, intensità drammatica e preziosismo sonoro, il compositore arrivò ad essere ben presto ad essere addirittura additato come l'erede di Verdi, anche se forse Puccini non fu altrettanto innovatore dal punto di vista musicale e drammatico (anche se, si capisce, gli stili dei due sono radicalmente differenti).


L'opera successiva, "La Fanciulla del West", fu scritta per il Metropolitan di New York, dove venne rappresentata nel 1910 per la prima volta.


Seguirono "La rondine" del 1917, il "Trittico" del 1918 ed infine "Turandot" il cui ultimo atto fu completato da Franco Alfano dopo la morte del compositore avvenuta a Bruxelles nel 1924. La prima di Turandot fu eseguita alla Scala di Milano nel 1926.


Le doti di Puccini furono soprattutto drammatiche. La sua intensa e sensibile vena teatrale e le sue opere immortali, ci restituiscono un teatro ancora modernissimo, gran anticipatore, per certi versi, della sensibilità cinematografica. Inoltre, Puccini possedeva un gusto eccezionale per il colore timbrico strumentale e un senso melodico molto sviluppato che lo ha reso unico. Le sue struggenti opere, rappresentano per tutto il mondo, al pari di quelle di Giuseppe Verdi, la tradizione operistica italiana al suo grado più alto.

 

 

Le Opere di Giacomo Puccini e le loro prime esecuzioni:

Le Villi (31.5.1884 Teatro dal Verme, Milano)
Le Villi [rev] (26.12.1884 Teatro Regio, Torino)
Edgar (21.4.1889 Teatro alla Scala, Milano)
Edgar [rev] (28.2.1892 Teatro Communale, Ferrara)
Manon Lescaut (1.2.1893 Teatro Regio, Torino)
La bohème (1.2.1896 Teatro Regio, Torino)
Tosca (14.1.1900 Teatro Costanzi, Roma)
Madama Butterfly (17.2.1904 Teatro alla Scala, Milano)
Madama Butterfly [rev] (28.5.1904 Teatro Grande, Brescia)
Edgar [rev 2] (8.7.1905 Teatro Colón, Buenos Aires)
Madama Butterfly [rev 2] (10.7.1905 Covent Garden, Londra)
Madama Butterfly [rev 3] (28.12.1905 Opéra Comique, Parigi)
La fanciulla del West (10.12.1910 Metropolitan Opera, New York)
La rondine (27.3.1917 Opéra, Monte Carlo)
Il trittico:
- Il tabarro
- Suor Angelica
- Gianni Schicchi (14.12.1918 Metropolitan Opera, New York)
Turandot (25.4.1926 Teatro alla Scala, Milano)