Igor Stravinsky

 

Pur avendo vissuto a contatto con la musica sin da piccolo, Igor Strawinsky, nato a Oranienbaum (Russia) il 17 giugno 1882, fu l'esatto contrario di un bambino prodigio e si avvicinò alla composizione solo dopo i vent'anni, quando ormai era da tempo uno studente di legge. Ad avvicinarlo ai misteri della composizione fu Nikolaj Rimskij-Korssakov, che lo guidò fino alla propria morte, avvenuta nel 1908.
Il giovane Igor da alla luce in questi anni alcune opere importanti, come Feux d'artifice oppure lo Scherzo Fantastique, che pagano pegno alla straordinaria capacità d'orchestrazione del suo maestro. Sarà proprio l'ascolto di queste due opere che riveleranno il giovane compositore a Serghei Diaghilev, anima dei Balletti Russi che avrebbero, dal 1909, entusiasmato Parigi. Se all'inizio Stravisnky è impiegato solo come arrangiatore

delle musiche di Chopin per Les Sylphides, ha ben presto (nal 1910) la possibilità di presentare un lavoro tutto suo: il lavoro è 'l'uccello di fuoco', e il pubblico va in visibilio. E' l'alba di una nuova era?

 

Dal successivo debutto, Petrushka (1911), splendida favola russa della vicenda di amore e sangue tra la ballerina, petrushka e il moro, sembrerebbe che il matrimonio tra il russo e i francesi sia destinato a perdurare. Ma la composizione successiva, del 1913, sarà quella 'sacre du printemps' che spaccherà in due l'opinione pubblica francese, senza mezzi termini: eccellente è il commento di Bernard Deyries che afferma "Igor Stravinsky non si limita a voltare una pagina della storia della musica: la strappa". Lo stesso Strawinsky affermerà poi "abbiamo un dovere nei confronti della musica: inventarla".


Quello che accade dopo è storia nota e si perderebbe troppo tempo a raccontarne tutti i passi: non ci sono mezzi termini, d'altra parte, per poter descrivere - soprattutto - la poliedricità di questo personaggio che riesce a passare dal neoclassicismo di Apollo Musagete alle sperimentazioni dodecafoniche del Canticum Sacrum ad honorem Sancti Marci, che riesce a comporre tanto per la comunità russa di Nizza (l'Ave Maria, il Pater Noster, il Credo, tutti permeati di una semplicità e una lucidità quasi palestriniani) quanto per gli elefanti del circo Barnum (la 'Circus Polka').


Fondamentale la sua produzione operistica, eclettica e eterogenea, affollata di capolavori come 'la carriera di un libertino', 'Persephone', 'Oedipus rex', oppure i balletti, le sinfonie, le composizioni da camera... Non ultima, anche una sua strizzata d'occhio nei confronti del jazz lo porta alla composizione del celeberrimo Ebony Concerto, per clarinetto e orchestra. D'altra parte, questa sua ecletticità e poliedricità sono più che chiari già delle Chroniques de ma vie, sorta di autobiografia per aneddoti che lo stesso Strawinsky da alle stampe nel 1936.


Non va dimenticato un interessante dato che per molti aspetti è corresponsabile della fama del grande compositore: la possibilità che gli diede la Columbia Records di effettuare molte incisioni sin da quando, nel 1941 (in seguito allo scoppio della guerra) Strawinsky si era stabilito definitivamente negli USA. Il patrimonio di incisioni di sue musiche dirette dall'autore sono per noi oggi un tesoro inestimabile, alla guida della sua musica che spesso - a chi affronta la partitura - non si rivela così rapidamente. D'altra parte la fama di Strawinsky è certamente legata a doppio filo all'apparizione della 'Danza dell'adolescente' (dalla Sacre du printemps) in un celeberrimo episodio del film Disney 'Fantasia'.

Ma Strawinsky ebbe un ricordo non positivo di quell'esperienza, visto quello che narrò in un'intervista degli anni '60, che peraltro denota anche il suo spirito sempre ironico: "nel 1937 o 38 la Disney mi chiese di usare il pezzo per un cartone animato (...) con un gentile avvertimento che la musica sarebbe comunque stata usata - essendo stata pubblicata in Russia non era coperta da copyright negli stati uniti - (...) ma mi offrivano 5000$ che fui obbligato ad accettare - anche se a causa di una dozzina di intermediari ne percepii solo 1200 (...). Quando vidi il film qualcuno mi offrì una partitura per seguire e - quando dissi che avevo la mia copia - mi risposero 'ma è stato tutto cambiato!'- e difatti lo era!. L'ordine dei pezzi era stato cambiato, i più difficili erano stati eliminati, e il tutto non era aiutato da una direzione d'orchestra davvero esecrabile. Non farò commenti sul lato visivo (...) ma il punto di vista musicale del film comportava delle pericolose incomprensioni (...)".


E infine, una piccola nota sul lato tecnico: vista con gli occhi di un musicista, l'opera di Strawinsky è stata qualcosa di incredibile, per il fatto di essere sempre stata viva nella mente dell'autore, che per tutta la vita continuò a ritoccare dettagli delle sue composizioni, alla ricerca di una perfezione formale che non riuscì mai a trovare forse perchè l'aveva in tasca già da tempo.


Igor Stravinsky è morto di infarto nel suo appartamento di New York, il 4 giugno 1971.